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Agli ordini!
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Grazie 
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Un lampo improvviso illuminò il cielo buio della notte. In quel piccolo, impercettibile istante la sagoma di una persona venne travolta dalla luce per poi essere di nuovo sommersa dall'oscurità. La pioggia cadeva incessante sulla superficie nera e liscia dell'enorme castello nero. Era da ore che pioveva oramai, Margò iniziava a pensare che in quel mondo contorto non smettesse mai. L'ennesima, forte folata di vento sferzò il suo viso facendo cadere il cappuccio del suo felpone grigio. Lei rimase lì, sulla cima di quella torre seduta in bilico, a due passi dal vuoto. Quella che per molti sarebbe stata una situazione pericolosa o stupida a lei appariva come l'unico modo per placare il suo animo. Non temeva l'imminente tempesta intorno a lei, bensì quella dentro di lei. Era una brutta serata di pioggia, proprio come quel giorno, il giorno che aveva deciso di fuggire. Quella sera... Il ricordo era ancora vivido in lei. Ogni secondo, ogni azione, ogni parola... Mai come in quel momento si era sentita delusa, amareggiata, ferita, incompresa... La sua vita era cambiata da un secondo all'altro, o almeno così era solita ripetersi. Per quanto si dimostrasse forte e sprezzante sapeva bene quanto fosse assai più grave la questione. Probabilmente sarebbe bastato rifletterci sopra, ma non voleva. Non voleva più saperne nulla di quei genitori troppo impegnati ad apparire, di quella casa troppa grande per una sola ragazza, di quella vita troppo stretta per lei. La sua vita... Un vago sorriso spuntò sul suo volto, totalmente rigato da decine di gocce d'acqua. La sua vita era stata caotica, buia e tetra... Proprio come quella burrasca. Ma anche una burrasca, in fin dei conti, aveva i suoi pregi. Piccoli particolari, movimenti quasi impercettibili che solo persone molto attente sapevano riconoscere. Quella persona era Jay. Era stato Jay a fargli scoprire quello strano e piccolo trucchetto: il mondo che aveva sempre odiato, che desiderava dimenticare adesso le appariva in maniera differente. Le fastidiose gocce erano diventate come piccole gemme cadute dal cielo, non aveva più paura dei tuoni, anzi li stimava in tutta la loro potenza, il silenzio pesante e insopportabile del mondo assopito sotto il temporale non era poi così male se ascoltato attentamente. La calma prima della tempesta, la calma di cui aveva bisogno. L'ennesimo lampo rischiarò il cielo subito seguito dal forte boato del tuono. Fu in quel momento che percepì qualcosa, non era più sola. Automaticamente si alzò di scatto cercando di concentrarsi, chi poteva essere? Helena era sparita nel nulla come il suo solito, probabilmente in cerca di qualche cristallo o di qualche ignara vittima da poter usare come sua pedina, non che le importasse, non sopportava la superbia di quella ragazza ed, in ogni caso, non era lei quella che percepiva. Era un qualcosa, o qualcuno di familiare ma al tempo stesso di misterioso. Poteva sentire la sua rabbia, la sua melodia era piena di vendetta e riscatto... Sicuramente qualcuno di interessante. Melodia, era così che lei usava chiamarle: piccole vibrazioni create dall'anima delle persone. Ogni persona aveva la propria melodia e lei, per qualche misterioso motivo, riusciva percepirle. Tutte tranne la sua. Con un salto si buttò dalla torre mentre la lama della sua falce brillava sotto la luce dei piccoli spiragli di luna che andavano aprendosi di qua e di là. Margò si lasciò precipitare verso il basso, gli occhi chiusi in un'aria completamente rilassata. Sentiva le gocce scendere veloci con lei, poteva quasi sentirle mentre le superava in quella folle e disperata corsa. Fu a pochi metri da suolo che i suoi occhi rossi si spalancarono. Con un gesto rapido impugnò la falce e, muovendosi con totale dimestichezza, la scagliò contro la dura pietra. La parete si sgretolava sotto la pressione della lama mentre mille scintille illuminavano il terrazzo sul quale, dopo poco, atterrò senza fatica. Come tutte le volte riprese la falce, poggiandola sulla spalla ed entrò nel palazzo sputando per terra, poco le importava dell'educazione. Per quanto le interessava quel orrido blocco nero poteva anche andare in malora. Le luci azzurre delle lanterne proiettavano grandi ombre sulle pareti fredde e spoglie dello stretto corridoio. L'intruso era vicino, poteva sentirlo. La melodia suonata dalla sua anima era sempre più forte, sempre più vicina. Le scale scendevano sempre più in basso, giù nell'oscurità. Le lanterne erano sempre meno e la luce pian piano sparì. Lei procedeva tranquilla, non sembrava aver nessun problema a vagare in quei cunicoli gelidi e umidi. Non era certo il tipo che si spaventava per un po' di buio, anzi lo trovava piacevole. Nel buio nessuno poteva apparire meglio, nel buio si è tutti uguali, piccoli ed indifesi. L'angusto spazio sembrava finire con una piccola porta sgangherata, dietro di essa una strana luce viola illuminava il tutto. Margò avvicinò la mano così da aprirla ma qualcosa la fermò, il suono di passi. Pronta a concludere in fretta la questione prese un grosso respiro e, impugnata l'arma, abbattè la vecchia porticina con un potente calcio. La piccola stanza era molto simile ad una cripta: le pareti in pietra sembravano essere molto più vecchie della parte alta e il tanfo era insopportabile. Su tutte le pareti grandi rose nere coprivano tutto soffocando qualsiasi cosa sotto le loro spine. In tutta la stanza delle piccole luci viola svolazzavano placide come piccole lucciole. In che razza di posto era capitata? Elena avrebbe dovuto spiegarle molte cose. Ad un tratto venne richiamata da un sibilo. Velocemente scattò di lato osservando un punto fisso nel buio. "Finalmente sei uscita fuori!". Scoppiò a ridere notando il proiettile appena schivato conficcato nel muro, chiunque fosse la sconosciuta non era da sottovalutare. "Bei giocattolini, posso provarle?". Senza aspettare risposta scattò in avanti furente, pronta a colpire la sua avversaria. Si concentrò così da scagliare il colpo più potente che aveva. "E' fatta!". Oramai non aveva scampo, Margò scaglio la sua falce contro lo strano figuro ridendo come non mai, un gioco da ragazzi. Ci volle però poco a capire la realtà. La sua falce era conficcata a terra, del suo avversario nessuna traccia. "Come?". Margò urlò presa dallo stupore e dalla rabbia. Come era possibile? Era sicura di aver centrato il bersaglio... Era lì davanti a lei, l'aveva visto! Un suono metallico alla sue spalle la immobilizzò, sentiva il metallo freddo della pistola puntato sul collo. "Non ho nessuna intenzione di combattere con te...". La ragazza alle sue spalle le rispose con aria annoiata, poteva vedere i suoi capelli rossi muoversi sotto la spinta del vento. "Questo è il mio sogno, tu non centri nulla.".
Eccociii! Adesso dovremmo aver presentato tutti se non erro! Ecco qua la nostra Margò e la misteriosa ragazza, neanche tanto misteriosa suvvia. Non so se sia capito bene il potere di Margò, è in grado di leggere nell'anima delle persone sentendo la melodia che esse portano dentro. Nei prossimi capitoli vedrò di spiegarlo meglio semmai.
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E' Fantastico,bellissimo meraviglioso e ti adoro!
Poi l'idea del mio potere e della mia "rivale" li ho apprezzati davvero tanto,sopratutto il primo ù.ù
Hai descritto ogni momento con una tale precisione che ne potevo quasi udire i rumori.
Aspetto con ansia il prossimo!. -
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Bello bello 
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.E' Fantastico,bellissimo meraviglioso e ti adoro!
Poi l'idea del mio potere e della mia "rivale" li ho apprezzati davvero tanto,sopratutto il primo ù.ù
Hai descritto ogni momento con una tale precisione che ne potevo quasi udire i rumori.
Aspetto con ansia il prossimo!
Mi fa piacere che ti sia piaciuta! Questo racconto sarà leggermente introspettivo, e poi il suo potere... Non so mi è venuto spontaneamente mentre scrivevo ahah.
Grazie mille anche a te Alby!
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>Alicetta<01 .
User deleted
E io arrivo in ritardo perché non mi arrivano le notifiche 
Comunque, mi piace davvero tanto, mi mancava leggere un tuo capitolo XD Concordo con Luowl, hai descritto le scene veramente bene, potevo immaginarmele come se fossero un film! E adesso che le vite dei personaggi si stanno intrecciando, tutto sarà più interessante *^*. -
+1 .
Matt aprì lentamente gli occhi. I suoi occhi riuscivano a malapena a distinguere delle sagome sfuocate, doveva aver dormito per molto tempo. Ci volle qualche istante prima che potesse mettere a fuoco e permettergli di comprendere. La stanza era illuminata dalle tante lanterne sparse per tutto lo spazio ed il fuoco scoppiettava allegro nel camino. Sbadigliando provò a stiracchiarsi bloccandosi all'istante. Un dolore acuto percorreva tutto il suo corpo impedendogli quasi ogni sorta di movimento. Pensando all'accaduto e alla sua reazione esagerata si sentì un completo idiota ed inizio a piagnucolare. "Allora sei sveglio...". Castiel era in piedi davanti a lui, la sua voce era piena di rimprovero mentre i suoi occhi lo scrutavano dritto nei suoi. Quegli occhi... Gli unici occhi che potessero fargli tanta paura, Matt si sentì così in imbarazzo da lasciarsi sprofondare sotto le coperte. "Mmm vai via!". Non riusciva sopportare quello sguardo e non si sentiva pronto a sorbire l'ennesima ramanzina, soprattutto adesso che non aveva possibilità di fuggire. Fu in quel momento che Castiel in preda alla rabbia si avvicinò al letto e, con un gesto esagerato scostò le coperte spaventandolo. Senza lasciargli possibilità di reagire si avvicinò a lui furente. "Cosa è successo lì dentro?". La reazione totalmente inaspettata spaventò a morte Matt, non sapeva che fare, che dire, e così si limito a stringersi a sé con le lacrime agli occhi. "Sei uno stupido! Un idiota! Non hai pensato al rischio che hai corso?". Castiel sembrava non essere in sé quando, con astio, alzò una mano per colpirlo inducendolo a chiudere gli occhi e nascondersi dietro le sue braccia. Aveva paura, ma non lo avrebbe fermato. Con sua grande sorpresa il colpo non arrivò. Stupito, Matt riaprì gli occhi. Castiel era lì davanti a lui, la mano stretta in pugno e il viso rigato da grandi lacrimoni. "... Non hai pensato a me?". Nel voce del ragazzo non vi era più rabbia, solo tristezza e tanta paura. Matt avrebbe voluto dire qualcosa, provare a giustificarsi ma non poteva. Si sentiva uno stupido ad averlo fatto preoccupare in quella maniera e non sapeva come rimediare. Con le poche forze che aveva allungò le braccia così da poterle stringere al collo di Castiel. Continuando a piangere come un bambino si strinse a lui, la voce soffocata dal pianto. Poteva sentire il suo respiro affannato ed il suo profumo, quel profumo che tanto amava e che avrebbe riconosciuto tra mille. "Fallo...". La parola uscì sottovoce tra i tanti singhiozzi e lasciò Castiel sbigottito. Staccò Matt da sé così da poterlo osservare dritto negli occhi, quegli occhi sempre pieni di gioia e adesso pesanti e cupi sotto le tante lacrime. "Fallo... FALLO!". Matt si staccò da lui osservandolo. Se dargli quel maledetto schiaffo l'avrebbe fatto star meglio lui non avrebbe fiatato. Non poteva sopportare di vederlo in quello stato, la colpa era sua, e non se lo sarebbe mai perdonato. Il ragazzo lo osservò sbigottito per qualche secondo prima di sorridere. Si avvicinò a lui senza parlare e, con un gesto lento e delicato, avvicinò il suo viso al suo, fino a toccare le sue labbra. Matt avrebbe voluto staccarsi, avrebbe voluto insultarlo, picchiarlo, magari insultarlo... Ma non ne aveva le forze, lo amava ed in nessuno modo sarebbe riuscito a fargli del male. Fu Castiel stesso a scostarsi, sembrava non piangere più, i suoi occhi erano pieni di tenerezza e la sua voce era tornata quella di sempre. "Sei uno stupido". Sorridendo accarezzò la sua testa bionda e lo strinse forte a sé, come a proteggerlo da ogni pericolo, passato e futuro. Nella stanza calò il silenzio mentre le ultime lacrime cadevano sul letto. Il tempo sembrava essersi fermato, tra le sue braccia Matt si sentiva sicuro. Era ormai passato molto tempo dalla sera in cui Castiel si era dichiarato, eppure sentiva ancora di non conoscerlo appieno. Avrebbe voluto rimanere lì ancora e ancora, non gli importava di nulla se non poteva averlo al suo fianco. Fu in quel momento che la porta si aprì e la voce chiassosa di Albuxia avvertì. "Come sta il nostro... EHI!". La ragazza non riuscì a finire la frase che, dietro di lei, lo strano cagnolino, accortosi della situazione, le aveva strappato gli occhiali di dosso sotto le risate di Castiel. "Hey che succede? Così non vedo!". Albuxia iniziò a cercare i suoi a tentoni mentre Castiel ridacchiando si avvicinava verso di lei. "E' tutto a posto tranquilla!". Dal canto suo Matt era completamente immobilizzato, la faccia completamente rossa dalla vergogna. Era mancato poco! "Voi due piccioncini state sempre da soli non vale!", Albuxia sbottò rimettendo gli occhiali e tirando un pugno a Castiel, non sopportava tutta quella loro segretezza. Light intanto entrò nella stanza, non era sicuro di aver capito bene la situazione ma, per sicurezza, aveva deciso di non separarsi mai dallo strano maggiordomo. Le era sembrato l'essere più affidabile in quello strambo posto. Al suo ingresso, Matt sembrò riprendersi, era troppo incuriosito dalla nuova arrivata e voleva saperne di più. "A proposito!" Castiel si avvicinò a lei in modo da presentarla a tutti, "Lei è Light viene da Demetria come me!". Tutti gli sguardi si focalizzarono allora su di lei, tutti, compreso lo sguardo geloso di Matt. Anche lei veniva da Demetria.
Oook, partiamo col fatto che sarà troppo sdolcinato e bla bla. Guardando Yuri on Ice non potete chiedermi di essere freddo ecc. Ho deciso di farli già stare assieme così da evitare troppe questioni, tanto abitano in un mondo moderno e non in uno pseudo '700. In questa storia voglio riservare particolare spazio alle storie d'amore di tutti, cercando di renderli particolari a proprio modo e magari anche un po' buffe. Nel prossimo capitolo potrei introdurre un nuovo personaggio o più, e potrei trarre in inganno alcuni... Vedremo eheh
Come il solito vi ringrazio e spero possa piacervi, anche se praticamente la storia non si è mossa molto ahaha.
P.S.
Grazie Ali! Hai scritto mentre pubblicavo ahaha!
Edited by ~Matt_Rainsworth~ - 24/12/2016, 17:34. -
>Alicetta<01 .
User deleted
Leggere due capitoli (quasi) di fila mi rende tanto felice XD
Sono carinissimi Matt e Castiel *^* Anche se... Non dovresti picchiare il tuo ragazzo, Castiel caro, che poi Dio conta le sue lacrime (non era proprio così ma vabbè...) u.u
Bellissimo capitolo, questa volta hai raggiunto livelli estremi di pucciosità, però così non fai altro che rendermi più curiosa, e questo nuoce alla mia salute
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"Guardando Yuri on Ice non potete chiedermi di essere freddo ecc. "
Senza volerlo hai fatto una battuta.
Ma ti posso capire,mi ha fatto venire il diabete a me.
Tornando a noi,capitolo carino che spezza bene con la situazione del capitolo precedente.
Quindi si,nonostante le romanticazzate non siano il mio forte,mi è piaciuto *^*. -
."Guardando Yuri on Ice non potete chiedermi di essere freddo ecc. "
Senza volerlo hai fatto una battuta.
Ma ti posso capire,mi ha fatto venire il diabete a me.
Tornando a noi,capitolo carino che spezza bene con la situazione del capitolo precedente.
Quindi si,nonostante le romanticazzate non siano il mio forte,mi è piaciuto *^*
Ho appena visto quella puntata! Capisci bene che proprio non posso ahahaha! In effetti ho fatto la battuta involontariamente ahaha! Ma nulla è come appare, anche il freddo ghiaccio può nascondere qualcosa di speciale al suo interno... Basta rinchiudetemi!
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."Guardando Yuri on Ice non potete chiedermi di essere freddo ecc. "
Senza volerlo hai fatto una battuta.
Ma ti posso capire,mi ha fatto venire il diabete a me.
Tornando a noi,capitolo carino che spezza bene con la situazione del capitolo precedente.
Quindi si,nonostante le romanticazzate non siano il mio forte,mi è piaciuto *^*
Ho appena visto quella puntata! Capisci bene che proprio non posso ahahaha! In effetti ho fatto la battuta involontariamente ahaha! Ma nulla è come appare, anche il freddo ghiaccio può nascondere qualcosa di speciale al suo interno... Basta rinchiudetemi!
Rinchiudetelo! E' troppo sdolcinato! xD. -
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Wowow bellissimo aspetto il prossimo capitolo
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