Bianca come la neve, Rossa come il sangue

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    Alchimista di Stato
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    Ti sei ispirata al famoso libro, per il titolo? :D
     
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  2. >Alicetta<01
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    La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi



    -Cosa?!- Alice si girò verso Jack.
    -Non fare la finta tonta! La zia di Emily, Meridia, ci ha invitati nella sua residenza il 2 di Dicembre- replicò scocciato il ragazzo.
    Era già la terza volta che le doveva spiegare tutto.
    -Te lo scordi! Io non ci vengo- Alice non aveva nessuna voglia di cenare presso Meridia. Era sicura che sarebbe stato noioso, deprimente. E lei era una che si stancava delle cose abbastanza in fretta.
    Si immaginò come potesse essere la zia di Emily: grassoccia, pettegola, troppo zuccherosa e cerimoniosa.
    -Eddai... Era tanto contenta quando ci ha chiesto di venire da lei un giorno...- cercò di convincerla Jack.
    Ricordò come Meridia, prima di andare via, gli avesse proposto di portare la prossima volta questa Alice. Lui aveva sorriso e aveva annuito, dicendo che sarebbe sicuramente venuta. Meridia si sarà fatta sicuramente un'opinione sbagliata sulla rossa.
    -Quando dico di no, è no!- Alice gli lanciò una delle sue migliori occhiatacce -La questione è finita. Se vuoi, vacci con Emily-
    -Ma non capisci che è te che vuole vedere?!- Jack le si avvicinò. Doveva convincerla per forza.
    -E sentiamo, perché?- la ragazza lo guardò male. Stringeva forte i pugni.
    -.... Vuole conoscerti- Jack non sapeva veramente il motivo di quella stramba richiesta. Alice non si faceva vedere spesso in città e non partecipava mai ai balli.
    -Dimmi il cognome di questa Meridia- sbuffò. Non vedeva l'ora di andare a fare la sua passeggiata pomeridiana. Meno stava a casa, meglio era.
    -Murphy. Meridia Murphy- a Jack dispiaceva che Alice non volesse mai incontrare altra gente.
    -Ah...- la ragazza si girò verso la porta. Quel cognome non le era nuovo. Ci ragionò un po' su. Un ghigno si formò sul suo volto.
    -Bene. Se vuole che Alice Montgomery venga a farle una visitina, che così sia- e detto questo uscì a passo svelto dall'abitazione.
    "Oh. Meridia. Non sai in che guaio ti sei andata a cacciare" pensò inoltrandosi del bosco "La tua cara Alice verrà presto a sistemare i conti in sospeso che hai con lei"

    Margò si rigirò pigramente nel letto.
    Meridia era venuta giusto qualche minuto prima ad avvisarla che aveva invitato di nuovo gli ospiti e questa Alice.
    A Margò non ne poteva importare di meno. Non era un suo problema. Solo, le scocciava tremendamente dovere cenare con altre persone, che sicuramente non sapevano neanche lontanamente niente di lei. E la giudicavano antipatica, anche se era semplicemente lei stessa.
    Afferrò un vecchio libro sul comodino di fianco a lei.
    Non l'aveva mai letto, e la trama non le interessava minimamente.
    Lo riposò dove era sempre stato, e iniziò ad arrotolarsi al dito una ciocca di capelli bianchi.
    "Bianchi come la neve. Come le tombe del cimitero" pensò fissando la morbida ciocca.
    Davanti a lei c'era un piccolo specchio, perennemente pulito. Meridia era ossessionata dalla pulizia.
    Margò ridacchiò.
    "Mi sa che dovrebbe dare una pulita anche alla sua faccia, si riempie di così tanto fondotinta anche quando va a dormire".
    Si alzò e avanzò verso la grande finestra della sua camera.
    Il paesaggio sembrava pronto ad accogliere i bianchi fiocchi di neve.
    Tutta la natura aveva cominciato ad ingrigirsi, le foglie abbandonavano i rami secchi. Per terra, l'erba aveva perso vita.
    Alitò sul vetro della finestra, e sulla parte appannata disegnò uno smile. Poi, lo cancellò.
    La noia in quei giorni stava prendendo lentamente il sopravvento su di lei.
    Poche cose spezzavano la sua ormai monotona routine quotidiana. Ripensò alla cena che si sarebbe tenuta a breve.
    Ammise di essere curiosa di vedere come si sarebbero comportati tutti. Le piaceva osservare le persone, per poi usare le cose apprese a suo vantaggio.
    Involontariamente uno strambo pensiero le passò per la mente: aveva voglia di giocare a fare la regina cattiva.

    Matt si infilò il suo gilet dalla stoffa morbida e lucida. Non come quella rozza e ruvida dei servi.
    Sorseggiò un po' di tè costoso. L'aroma dolciastro lo distrasse per un attimo.
    Il liquido sul rosso era limpido e gustoso.
    Matt sorrise. Allora tutti i soldi che aveva speso per comprare quel caro tè erano serviti a qualcosa.
    Poggiò la tazzina in porcellana finemente decorata sul tavolino laccato in oro.
    Tutto di quella stanza aveva un aspetto costoso.
    Il letto a baldacchino con le lenzuola in raso viola, il cuscino di piume di oca, i quadri che adornavano le pareti.
    Con il suo lavoro riusciva a guadagnare più di un generale dell'esercito, e poteva così permettersi tutte quelle cose.
    Fissò l'invito sul tavolino, accanto alla tazzina con il tè.
    Lo aveva già letto: la signora Meridia Murphy lo invitava a cenare da lei quel giorno.
    Era da un po' che non partecipava ad una cena. E sapeva che Meridia, in occasione del suo arrivo, avrebbe addobbato tutto come da usanza delle persone dell'alta società.
    Decise di andarci. Dopotutto, la sua amicizia con Meridia aveva
    sempre giovato ai suoi affari.

    Nuovo capitolino :rollroll: Qui compare anche Matt! Probabilmente fra un po' i nostri personaggi si incontreranno XD
     
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    Nome e Cognome: Light Harmony
    Età: Un anno in meno di te.
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    Aspetto fisico (con molti dettagli!): Ha i capelli molto lunghi color celeste che ricordano il cielo. I suoi occhi sono di due colori: uno blu e uno rosso per colpa dell'odio accumulato in tutti questi anni.
    Come si veste: Di solito si veste con pantaloncini corti e camicia o un vestitino celeste o blu.
    Carattere e passioni: Tranquilla, gentile, dinamica e sportiva. Ama cantare e disegnare. é piuttosto misteriosa e filosofica.
    Cosa odia:Odia la pioggia. E gli adulti.
    Storia (facoltativo): Nata nel vuoto, in una panchina immezzo in parco abbandonato da secoli. Prova odio verso gli adulti perchè crede che siano meschini e senza cuore. Ha passato la vita da sola, accumulando soldi grazie al lavoro part Time che fà: la cameriera.
    Amici/fidanzati ecc..:\\\\\
    Eventuali poteri:Per me va bene qualsiasi cosa u.u
     
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    Party hard?
    Ma quella era una velata citazione alla mania della pulizia di Levi? xD
     
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  5. >Alicetta<01
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    Ne vedremo delle belle! Si, faranno proprio un bel pigiama party XD Può essere :hhhehe:
    Per Light: vedrò di aggiungerti già nel prossimo capitolo, ma purtroppo non ti posso far incontrare subito i nostri eroi... Mi inventerò comunque qualcosa!
     
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    Essendo una Cameriera Puoi Sempre per così dire Assumerla u.u
    Poi tutto sta a te eh xD
     
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    Per me va benissimo ^^
     
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    Bello bello! :nodnod:
    Dai che si festeggia ehehe!

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  9. >Alicetta<01
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    L’unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti, a cominciare da quelli che amiamo



    -Il tuo sforzo nel vestirti elegantemente è ammirevole- esclamò Jack quando Alice lo raggiunse verso la piccola carrozza.
    Indossava i vestiti di tutti i giorni. Non ci aveva neanche provato a mettersi qualcosa di più grazioso. La camicia e dei pantaloni andavano più che bene.
    -Sta zitto, che tu di moda ne sai quanto me- replicò la ragazza squadrandolo. Indossava una giacca con sotto anche lui una semplice camicia.
    Alice notò che si era tenuto i pantaloni dell'uniforme. Segno che aveva appena finito il suo turno da guardia del corpo dei ricchi Signori della città.
    Alice lo invidiò un po'. Lui poteva fare così tante cose. Era un apprendista cuoco e allo stesso tempo un giovane soldato.
    A lei, quando voleva intraprendere la scuola militare, l'avevano cacciata. Qualche anno dopo, le avevano affidato l'incarico di sorvegliare ogni domenica mattina il campo di grano di sua Maestà. Giusto perché sua padre era stato un famoso generale.
    Strinse i denti a quel pensiero e salì agilmente sulla carrozza. Era una cosa ingiusta. Lei era brava come il migliore dei soldati.
    -Parti!- gridò Jack, anche lui salito, al cocchiere.
    -Avrei preferito cavalcare- sussurrò Alice guardando fuori dal finestrino il paesaggio che mutava rapidamente.
    -Sì, così saresti arrivata che ti avrebbero scambiata per una selvaggia. Sai come ti combini quando monti a cavallo- rispose ovvio Jack.
    La sua spada nel fodero era ben visibile.
    Alice sorrise. Anche lei aveva portato la sua spada, macchiata ancora con il suo sangue. Così Meridia avrebbe potuto iniziare a tremare già da subito.
    Lanciò una rapida occhiata a Jack, che teneva la testa agiata sul sedile e aveva gli occhi chiusi. Stava riposando. Era sicuramente stanco dopo aver lavorato tutto il giorno. Aveva un'espressione così beata e tranquilla... Chissà se stava pensando a Emily.
    Provò una fitta di rimorso. Se solo lui avesse potuto sapere perché aveva accettato l'invito di Meridia, si sarebbe allontanato da lei immediatamente. Era ciò che voleva.
    L'aveva tenuto legato a lei per troppo tempo.

    -Mi fai male!- gridò Margò dimenandosi.
    Una cameriera le stava stringendo troppo il corsetto.
    -Mi... Mi scusi...- sussurrò la giovane cameriera. Poi, aiutò Margò a infilare una blusa nera.
    -Puoi andare....- le ordinò aggressiva l'albina.
    La ragazza annuì e corse intimorita fuori dalla stanza.
    Margò sbuffò e si sbrigò a infilarsi la giacca.
    Si guardò un attimo allo specchio: gli occhi rossi le davano quell'aria misteriosa e persa allo stesso tempo.
    Sorrise rivelando i denti aguzzi.
    Si leccò provocante le labbra e scese lentamente le scale che portavano al piano di sotto.
    La schiena diritta le dava qualche centimetro in più in altezza, e la faceva sembrare ancora più elegante, e cool, come amava autodefinirsi lei.
    -Finalmente sei pronta, Margi cara!- Meridia l'aspettava davanti alle scale nel suo abitino viola, che faceva risaltare le sue curve prosperose.
    Margò storse il naso per l'ennesima volta. Una donna della sua età non doveva pensare sempre a sedurre gli uomini.
    -Cara, perché non ti sei messa un po' di fard? Sei così pallida!- disse la sua matrigna.
    -Non voglio sembrare il nuovo pagliaccio della tua festicciola- ribattè scontrosa Margò.
    Si sistemò la bella giacca e si avviò verso il soggiorno.
    Un costoso divano in pelle l'aspettava.
    Ghignò e ci si tuffò. Si sistemò tra i cuscini, tenuti maniacalmente in ordine da Meridia.
    La sua matrigna l'aveva avvisata che un famoso attore e un violinista sarebbero venuti.
    Quando aveva sentito il nome dell'attore, si aspettava di avere come ospite chissà chi. Invece non conosceva nemmeno l'esistenza di quella persona. Facendo delle ricerche, aveva scoperto che lavorava nel teatro della città vicina.
    Per la verità non voleva neanche incontrarlo. Era uno dei tanti ricchi che non vedevano l'ora di sbatterti in faccia la loro ricchezza. Odiava quelle persone, anche se lei per prima si era sempre circondata di cose belle ed era più che benestante.
    Ma lei non disprezzava gli altri perché erano poveri, anzi, forse meritavano ancora più rispetto per ciò che dovevano vivere ogni giorno.
    Si guardò intorno e il suo sguardo venne inevitabilmente catturato dalla ricca tavola addobbata a festa.
    Sull'immacolata tovaglia rossa erano stati sistemati piatti e posate in argento.
    "Tipico di Meridia. Vuole fare sempre bella figura" pensò Margò, anche se le era sembrato che la sua matrigna fosse un po' nervosa.
    Mormorava cose senza senso ed era più suscettibile del solito. Ogni tanto andava ad aggiungere altro trucco al suo mascherone che aveva sulla faccia.
    Sbuffò. Non sapeva come ingannare l'attesa.
    Si accertò che non ci fosse nessuna a guardarla.
    Si strofinò le mani tra di loro, facendo scaturire alcune scintille.

    -Dai Matt, non possiamo fare sempre tardi!- disse Friedrich sull'uscio della porta.
    -Aspetta! Tanto non c'è fretta! Sono loro che devono rodersi nell'attesa di vedermi- rispose vanitoso Matt, per poi salire con estrema calma sulla decoratissima carrozza.
    Friedrich sorrise. Il suo ragazzo non sarebbe mai cambiato.
    I cavalli iniziarono a muoversi, e la carrozza partì.
    -Mhhh... Hai mai visto Emily? La nipote di Meridia?- gli chiese poco dopo Friedrich mentre stavano passando sopra a un ponte.
    L'acqua fredda scorreva lentamente sotto di loro.
    Il giovane Judge aveva sentito parlare anche di questa Margò Evans, ma evitò di nominarla, pensando di poter annoiare così Matthew.
    -Nah... Ma presuppongo che sia una contadinella ignorante- affermò tranquillo Matt.
    Aveva deciso di abbigliarsi come meglio poteva. Così quei provincialotti lo avrebbero ammirato estasiati.
    -Scusa, mi sembra che la zia sia piuttosto ricca... Il marito le ha lasciato una grossa somma di denaro- obiettò l'altro. Si stirò la bella camicia. Non aveva mai visto Meridia, ed era curioso di conoscerla.
    -Appunto. La zia lo è. Non è detto che anche la nipote lo sia- Matt lo guardò con aria saccente, e Friedrich scosse la testa.
    Gli piaceva quando il suo ragazzo faceva il saputello.
    Il suo ragazzo. Erano insieme da quasi un anno, ma ancora gli faceva strano quell'espressione. Mantenevano la loro relazione in segreto, ma lui si divertiva.
    Così poteva averlo tutto per sé.
    Dopo qualche minuto iniziò ad annoiarsi. Il viaggio era corto, ma sembrava durare un'eternità.
    Matt poggiò la testa sulla spalla di Friedrich, che gli lasciò un tenero bacio sui capelli biondo cenere.
    Tamburellò con le dita sul ginocchio, ansioso di scendere da quella scatola, se pur confortevole, nera.
    Quando arrivarono, Matt si stiracchiò e senza fretta scese dalla carrozza.
    Si sistemò meglio il colletto, riuscendo a nascondere a stento la vistosa cicatrice sul collo. Era il suo cruccio: anche se gli dava un'aria più affascinante, si vedeva troppo.
    Davanti a loro un grande edificio era circondato da un giardino molto curato.
    Delle rose nere stavano iniziando a perdere i petali. L'inverno era arrivato, e fra poco avrebbe nevicato anche.
    Matt si avvicinò ad una rosa e, cogliendola, si punse con le spine.
    Una goccia di sangue si formò sul suo dito, che si portò lentamente alla bocca rosata.
    Il sapore ferreo mandò in estasi le sue papille gustative.
    "Quanto mi mancava questo sapore..." pensò.
    Percepì uno spostamento d'aria.
    Davanti a lui, due occhi rossi lo stavano osservando minacciosi.

    Light uscì in fretta e furia dal locale.
    Non aveva ancora potuto mangiare qualcosa dalla mattina. I turni nella piccola osteria erano massacranti.
    Ma ora pensava solamente a ritornare a casa sana e salva, evitando le stradine buie che magari i primi ubriachi decidevano di occupare.
    Le graziose ballerine non producevano nessun rumore. I suoi passi erano leggeri e delicati, come se stesse camminando sulle nuvole.
    Sorpassò il negozio del vecchio fruttivendolo, che si stava affrettando a chiudere la porta del locale a chiave.
    -Buonasera Light!- la salutò cordialmente.
    Light si avvicinò a lui per ricambiare il saluto. Nonostante l'ora chiese se potesse aiutarlo.
    -Non ti preoccupare ragazza mia! Il vecchio Burt ce la fa ancora!- le rispose il signore dandole una pacca sulla schiena.
    Le porse un sacchetto bianco, e Light lo aprì curiosa.
    -Grazie! Non doveva proprio!- dentro al sacchetto c'erano delle gustose fragole, che con il loro rosso stuzzicavano la ragazza a mangiarle in un solo boccone.
    -Ma che dici! Adesso quando arrivi a casa, mettile nello yogurt e facci la cena, sarai sicuramente affamata...- Burt sapeva come la piccola Light si desse da fare per guadagnare qualcosa, e lui insieme a sua moglie era sempre felice di aiutarla.
    Light gli sorrise, e gli raccomandò di salutare sua moglie, Sue, e di ringraziarla perché l'altra settimana le aveva mandato quella torta buonissima.
    Poi, si salutarono, e la ragazza dai splendidi capelli celesti si incamminò con il cuore più leggero.
    Il vecchio Burt e Sue erano davvero deliziosi, ed erano tra i pochi conoscenti di Light che non avevano dimenticato cosa significava essere bambini. A Light questo piaceva, perché qualche volta aveva qualcuno con cui ridere e raccontare le disavventure che le erano capitate. Gli adulti, invece, non ti volevano mai ascoltare.

    Ok! Forse questo capitolo sarà un po' noisetto, visto che non succede granché... Comunque, ecco che compare anche Light... Fra un po' però ne vedremo delle belle :hhhehe:
     
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    I poraccih ahaha

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  12. >Alicetta<01
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    Grazie a tutti! Spero di non aver fatto Matthew troppo arrogante, nel corso dei capitoli però il suo atteggiamento muterà un po' XD
    Qua c'è lo zampino di Tina...tumblr_mzx1irqdqE1tqcg6no1_400
     
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    CITAZIONE (>Alicetta<01 @ 9/10/2016, 12:28) 
    Grazie a tutti! Spero di non aver fatto Matthew troppo arrogante, nel corso dei capitoli però il suo atteggiamento muterà un po' XD
    Qua c'è lo zampino di Tina...tumblr_mzx1irqdqE1tqcg6no1_400

    Nono va benissimo! Sono curioso di vedere come muteranno le situazioni owww. :woo:
     
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  14. >Alicetta<01
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    Menomale :helloo: Anche perché visto che non avevo niente da fare ieri mi sono messa a scrivere qualche capitolo :eww:
     
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    Mo te faccio vede io il potere dei poracci xD
    Ok Basta. Bel capitolo u.u
     
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